Famiglie Arcobaleno chiede al sindaco di Milano Giuseppe Sala di passare dalle parole ai fatti e di rendere la città davvero aperta a tutte le famiglie. Da alcuni mesi, infatti, il Comune di Milano ha sospeso la trascrizione dei certificati di nascita stranieri di bambini con due padri, nonostante già molti tribunali di altre città abbiano imposto agli uffici comunali di muoversi in tal senso e in altre città ancora i sindaci abbiano proceduto autonomamente a compiere questo importante passo verso la tutela dei diritti di tutte le bambine e i bambini.
La presidente Marilena Grassadonia dichiara: “Proprio perché conosciamo e apprezziamo l’attenzione che da sempre la giunta Sala, e prima ancora quella Pisapia, riserva alle persone Lgbt, troviamo stupefacente la ritrosia della giunta a muoversi su una strada già intrapresa da molti sindaci e la cui piena legittimità è stata più volte certificata dai tribunali. Da mesi i nostri soci attendono invano una risposta e se ci siamo infine decisi a un appello pubblico è perché siamo ancora convinti che la situazione si possa sbloccare. Basta però rinvii e incontri interlocutori: il mancato riconoscimento sta rendendo la vita di molte famiglie difficile. Ci è stato detto che gli uffici aspettano un parere dell’Avvocatura di Stato, e quindi la sentenza della Cassazione a sezioni unite sul cosiddetta “caso Trento”. Ma il Comune, se c’è la volontà politica, può muoversi da subito. Chiediamo a Sala di dirci chiaramente se questa volontà politica c’è. Lo abbiamo ringraziato e lo ringraziamo ancora per i riconoscimenti delle famiglie con due madri, ma come associazione chiediamo che i diritti siano diritti per tutti. I bambini e le bambine non possono essere discriminati sulla base di come sono nati”.
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Famiglie Arcobaleno
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