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Vittoria di Famiglie Arcobaleno e Rete Lenford in Cassazione sulle carte di identità!

By 9 Aprile 2025No Comments
Con la sentenza n. 9216/2025 la Corte di Cassazione ha accolto le tesi del team legale di Famiglie Arcobaleno e di Rete Lenford, stabilendo l’illegittimità e la disapplicabilità del decreto del 31 gennaio 2019 emanato dal Ministero dell’Interno, allora guidato da Matteo Salvini.
Quel decreto impone l’utilizzo esclusivo delle diciture “padre” e “madre” nei campi anagrafici della carta d’identità elettronica dei minori, escludendo quindi ogni diversa configurazione familiare.
La Suprema Corte afferma con chiarezza che l’indicazione rigida di “padre” e “madre” non solo non trova fondamento giuridico, ma è anche in contrasto con la realtà sociale di molte famiglie presenti oggi in Italia. In particolare, la Corte ha ritenuto che debba essere riportata nei documenti ufficiali una terminologia rispettosa delle diverse configurazioni familiari, come quella di “genitore” in coerenza con lo stato civile del minore.
Una pronuncia netta, che ristabilisce il principio di uguaglianza e non discriminazione, riconoscendo la piena dignità delle famiglie omogenitoriali e, soprattutto, tutelando i diritti fondamentali delle bambine e dei bambini.
La sentenza, peraltro, si aggiunge a una decisione (la n. 6296) depositata nei giorni scorsi, sempre dalla Cassazione, in una vicenda identica: in quel caso il Ministero dell’interno, appena insediatosi nell’ottobre 2022, aveva impugnato con circa 100 giorni di ritardo una sentenza della Corte di appello di Roma che riconosceva l’illegittimità del decreto del 2019 e la Cassazione ha rilevato la inammissibilità del ricorso perché tardivo, condannando il Ministero al pagamento delle spese di lite.
Con la sentenza n. 9216/2025 la Cassazione è, ora, entrata nel merito e ha condiviso pienamente le tesi portate avanti da anni da Famiglie Arcobaleno e Rete Lenford, che ringraziano il gruppo di lavoro coordinato dall’avv. Mario Di Carlo e dall’avv. Tommaso Mauro di Rete Lenford, con le avv.te Susanna Lollini e Federica Tempori (associate di Rete Lenford e componenti del Gruppo Legale di Famiglie Arcobaleno), l’avv. Vincenzo Miri (oggi presidente di Rete Lenford), l’avv. Antonio Rotelli (co-fondatore di Rete Lenford), l’avv. Carlo Alberto Mario Corazzini e l’ufficiale dello stato civile Luca Tavani.
Alessia Crocini, presidente di Famiglie Arcobaleno, e Vincenzo Miri, presidente di Rete Lenford, così affermano: “In un momento in cui chi governa ostacola la vita e la felicità delle famiglie che non rientrano in canoni ideologici, la Cassazione ribadisce ancora una volta un punto fondamentale: il vero interesse dei minori è che la loro realtà familiare venga riconosciuta per ciò che è. Il vero danno sarebbe ignorarla o negarla. Continueremo a far sentire la nostra voce, perché nessuna famiglia deve essere invisibile, nessun diritto può essere violato e nessun bambino o bambina deve sentirsi meno tutelato per come è composta la sua famiglia. Dopo queste sentenze l’unica soluzione auspicabile è l’annullamento del decreto Salvini che per pura propaganda cancellò la dicitura “genitori”, da sempre presente sulle carte di identità dei minori.”