La presidente di Famiglie Arcobaleno, il 21 maggio 2023, è stata audita presso la commissione Giustizia del Senato in merito al DDL Varchi che vuole criminalizzare la GPA anche se compiuta all’estero dove è legale e regolamentata.
Alessia Crocini, durante l’audizione, ha sottolineato quanto in questi anni la narrazione sulla GPA si sia intossicata e acuita a partire dal 2015 durante la discussione per la legge sulle unioni civili.
Quello che questa legge e chi la vuole approvare continua però a ignorare sono i figli e le figlie nat* grazie a questi percorsi e così lo abbiamo fatto noi durante il brevissimo tempo a nostra disposizione:
“Non solo la narrazione che riguarda i percorsi di GPA è infarcita di luoghi comuni, invenzioni, e propaganda che potremmo tranquillamente definire omofoba ma non tiene mai minimamente conto del fatto che bambin* e ragazz* nat* grazie a quei percorsi vivono già a migliaia nel nostro paese. Vanno a scuola, entrano negli studi pediatrici, praticano sport, frequentano corsi, parchi, oratori e parrocchie. Sono essere umani in carne, ossa, occhi e orecchie. Hanno occhi per vedere le affissioni dei cosiddetti “provita” che li rappresentano nudi, seduti in un carrello della spesa con un codice a barre stampato sul petto, o fatti a pezzi e rinchiusi in un barattolo di vetro. Hanno orecchie per ascoltare il dibattito che dal 2015 li definisce: merce, oggetti di compravendita, corpi del reato, prodotti di un capriccio egoista dei loro genitori. Ma sapete davvero chi sono i bambini e i ragazzi le cui stesse vite questa legge vuole criminalizzare? Li avete mai incontrati? Avreste il coraggio di parlarci? Di prendere in braccio i più piccoli e scambiare due parole con i più grandi? Potrei continuare per ore a parlarvi di loro, di loro che se sarà approvata questa legge saranno stigmatizzati dal paese di cui vorrebbero essere solo orgogliosi cittadini e cittadine.
Un paese che scriverà in una legge che non sono bambini o ragazze come tutti gli altri con sogni, desideri, passioni, caratteristiche, talenti e che un giorno saranno medici, chef, avvocate, attori, impiegati o astronaute ma solo e sempre frutti di un reato, addirittura universale.”