Famiglie Arcobaleno: Quando arriverà una legge per i nostri figli?
6 febbraio 2024
La decisione della Corte d’appello di Milano che accoglie il reclamo proposto dalla procura e, ribaltando l’esito del primo grado, annulla l’atto di riconoscimento con annotazione della doppia maternità, dimostra ancora una volta la necessità non più rinviabile di una legge sul riconoscimento alla nascita dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali.
Il Governo in carica ha dimostrato fin dal suo insediamento una totale mancanza di responsabilità e un insensato accanimento nei confronti di migliaia di minori di questo Paese privi dei più elementari diritti di cittadinanza, primo fra tutti il riconoscimento della loro realtà famigliare. A partire dalla circolare Piantedosi che ha bloccato i riconoscimenti nei Comuni fino alle continue dichiarazioni denigranti e omofobe di ministri e parlamentari della maggioranza. In questo quadro desolante le famiglie arcobaleno si trovano schiacciate tra i tribunali che cancellano i riconoscimenti e rinviano le decisioni al Parlamento, e il Governo che invece di allargare i diritti si impegna a comprimerli.
L’avvocato Michele Giarratano, legale di una delle coppie di Milano, puntualizza: “La decisione della Corte d’Appello è doppiamente miope: intanto in diritto perché non conferma la corretta ricostruzione giuridica di primo grado del Tribunale di Milano. E poi anche rispetto all’interesse del minore che di fatto si vede cancellata con questa decisione una delle sue due madri, che lo ha voluto fortemente e che si prende cura di lui fin dal primo istante.”
Continuare poi a indicare l’adozione in casi particolari come soluzione a tutela dei minori è ancora una volta miope e strumentale, bisogna ricordare che la cosiddetta stepchild adoption è una strada lunga, complessa, costosa e neanche lontanamente equiparabile al riconoscimento alla nascita. Basti pensare ai casi di separazioni conflittuali o di morte prematura del genitore legale che lasciano i minori in balia degli eventi e privi di tutele.
La presidente di Famiglie Arcobaleno, Alessia Crocini: “Ci troviamo nella situazione paradossale in cui madri e padri si battono per potersi assumere la responsabilità genitoriale, fatta di doveri per loro e di diritti per i figli, e lo Stato italiano gliela nega. Ciò che le famiglie arcobaleno chiedono è già garantito per legge alle famiglie formate da un uomo e una donna. In Italia infatti ogni coppia eterosessuale che diventa genitore attraverso la procreazione medicalmente assistita deve riconoscere i propri figli alla nascita, anche senza nessun legame biologico e genetico. Esattamente come vorrebbero fare le madri di Milano, Padova e di tutta Italia. Mi sembra evidente che ci troviamo di fronte a una palese discriminazione omofobica.”