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Da qualche giorno circola sui media la notizia di una sentenza del Tribunale per i minorenni di Bologna che ha disposto l’adozione della figlia della partner (cd. stepchild adoption) di una coppia di donne, per garantire alla bambina «di godere della continuità affettiva, educativa ed emotiva di una famiglia solida e stabile, nella quale la stessa ha potuto costruire la propria identità».
Non abbiamo condiviso o commentato subito la notizia perché si tratta invero di una non-notizia. Infatti non è la prima volta che i Tribunali per i minorenni riconoscono come legittima la richiesta di adozione del figlio del partner fatta da una coppia mamme o di papà, rispondendo pienamente al superiore interesse del minore.
La prima sentenza in questo senso, quella sì storica, risale al 2014: sono 8 anni che i tribunali ci danno ragione. La decisione dei giudici è stata poi ribadita da una sentenza della Corte di Cassazione datata 26 maggio 2016, 6 giorni dopo la firma sulle unioni civili.
Allo stato attuale sono quindi 8 anni che il genitore non riconosciuto alla nascita può rivolgersi al tribunale dei minorenni per richiedere l’adozione del figlio o della figlia.
Dunque, pur condividendo la gioia di questa famiglia alla quale vanno i nostri auguri, come Associazione Famiglie Arcobaleno rileviamo che sia quanto meno curioso che i media stiano battendo una notizia come se fosse una assoluta novità mentre da tempo è una prassi consolidata nella nostra giurisprudenza. Non appare così strano se si pensa alla campagna elettorale in corso e ai programmi di partiti omofobi come Fratelli d’Italia che hanno esplicitato il divieto dell’adozione omogenitoriale.
La presidente di Famiglie Arcobaleno Alessia Crocini dichiara: “A Giorgia Meloni, Matteo Salvini e a tutte le forze neocattoliche e conservatrici che vorrebbero rinchiuderci negli armadi dai quali siamo uscit* già da tanti anni, che vorrebbero costringere le donne a portare avanti gravidanze indesiderate, che vorrebbero cancellare le unioni civili e impedire alle persone LGBTQI+ di diventare genitori, vorrei dire una cosa chiara e semplice: la Storia va avanti e non la fermerete con le vostre ideologie. La realtà è che ci sono già migliaia di bambin* in Italia con due madri e due padri o un solo genitore LGBTQI+. Impedendo alle coppie dello stesso sesso di riconoscere i figli e le figlie alla nascita state solo togliendo loro il diritto all’istruzione, alla salute, all’eredità, alla continuità affettiva, alla serenità. Noi non arretreremo di un millimetro e invitiamo tutte e tutti a votare il 25 settembre per non lasciare il Paese in mano a chi pensa ancora che il Fascismo abbia fatto anche cose buone.”
Famiglie Arcobaleno
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