Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.
I numeri ci raccontano tragicamente di un Paese in cui nascere donna porta con sé una serie di discriminazioni. Discriminazioni sedimentate a causa di una cultura patriarcale e machista in cui spesso, troppo spesso, la discriminazione diventa violenza, diventa omicidio. Le donne continuano a morire per mano di mariti, compagni, fratelli, padri. Vittime di una cultura che le vuole subordinate all’uomo, controllate, non padrone delle proprie scelte, non autonome per potersi emancipare e autodeterminarsi. Colpevole una politica assente e anch’essa discriminatoria sia nel riconoscere pari opportunità, sia per tutelare e supportare le donne che cercano di sfuggire ai loro aguzzini.
Pochi giorni fa in Parlamento durante l’intervento della ministra Bonetti sulla violenza sulle donne, in Aula, alla Camera, c’erano otto deputati su seicentotrenta. Uno spettacolo miserevole, l’ennesima dimostrazione di un Parlamento non all’altezza della situazione e non al passo coi tempi.
Famiglie Arcobaleno è da sempre in prima linea per contrastare ogni discriminazione di genere, da sempre convintə che si debba fare cultura sin dalla tenera età, attraverso progetti che nelle scuole di ogni ordine e grado parlino di educazione al rispetto e alle differenze.
Alessia Crocini – Presidente di Famiglie Arcobaleno: “È inutile continuare a definire la violenza sulle donne “un’emergenza” mentre si tratta di un fenomeno fortemente radicato nella cultura del nostro Paese. Facciamo attenzione a chi oggi si dichiara preoccupato di fronte ai numeri delle donne morte ammazzate per mano maschile, e domani bollerà come “gender” ogni progetto che parli di rispetto ed educazione alle differenze nelle scuole”.