“Se sarà confermata, la notizia della revoca dell’utilizzo del logo della Presidenza del consiglio dei ministri per il Congresso mondiale delle famiglie che si terrà a Verona dal 29 al 31 marzo, è una vittoria delle associazioni e di chi, nella società civile e nella politica, si è attivato in queste settimane per contrastare un’iniziativa scandalosa e vergognosa” dichiara Marilena Grassadonia, Presidente dell’associazione Famiglie Arcobaleno.
“Dietro l’asettica dicitura “Congresso mondiale delle famiglie” si nasconde una inquietante Internazionale del peggio della misoginia e dell’omofobia della galassia dell’ultradestra europea, asiatica e americana. Per questo come Famiglie Arcobaleno, insieme ad altre associazioni, avevamo chiesto formalmente il ritiro del patrocinio e di ogni appoggio da parte del governo durante l’ultimo incontro con il sottosegretario Spadafora”.
“Allo stesso modo – continua Grassadonia – ringraziamo i tanti e le tante parlamentari che hanno preso posizione e in primo luogo la senatrice Monica Cirinnà, promotrice di una mozione in Parlamento che chiedeva il ritiro del patrocinio e che ha ottenuto appunto consensi trasversali. Adesso tutte e tutti a Verona, il prossimo 29-31 marzo, per dimostrare che l’Italia non è Dio, patria e famiglia, ma un Paese inclusivo e accogliente dove i diritti dei migranti, delle donne, delle minoranze, il valore dell’autodeterminazione, sono un patrimonio che sta alle fondamenta della convivenza civile, come per altro prescrive la Costituzione”.
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